
ABF: ILLECITI ADDEBITI A MEZZO RICARICHE INTERNET - ACCOLTO RICORSO CLIENTE
ABF: illeciti addebiti a mezzo ricariche internet - phishing
decisione ABF del 20/03/2018 La banca convenuta, sosteneva la regolarità dell'addebito, rilevando che non risultavano manomissioni del sistema della banca , e che la cliente era vittima di phishing reso possibile da condotta della medesima che configura, a dire dell'istituto, illecito contrattuali. Il Collegio, ritenuto che la ricostruzione della banca sia apodittica e priva di riscontro documentale, accoglie il ricorso della cliente e condanna la banca a rimborsala degli illeciti prelievi, fatta salva la franchigia di euro 150,00, ex art. 12 d.lgs 11/2010 |
Costituisce circostanza anomala la tempistica di esecuzione di bonifici ravvicinati unitamente all'annullamento delle notifiche dei codici autorizzativi.
Detta circostanza attenua la colpa grave dell'utente e determina un concorso di colpa con l'intermediario che avrebbe dovuto predisporre ulteriori misure di controllo.
Anche a fronte della colpa grave del cliente, la responsabilità tra intermediario e utente deve essere calibrata a seconda del numero di prelievi illeciti effettuati nell'arco delle 24 ore.
Il cliente riceveva sulla sua utenza telefonica un SMS dall'intermediario (dallo stesso numero dal quale erano giunte in passato altre comunicazioni) che lo avvisava della di un alert sul suo conto; che veniva, inoltre, avvisato della necessità di compilare un modulo, per evitare la sospensione del conto, collegandosi ad un link contenuto nell'SMS; che si collegava al link indicato ed effettuava le procedure richieste.
Successivamente subiva due prelievi illeciti
Il Collegio Arbitrale riconosce le ragioni del diritto ricorrente e sancisce il principio di diritto:
l prestatore di servizi di pagamento deve provare che l'operazione di pagamento sia stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata e che non abbia subito le conseguenze del malfunzionamento delle procedure necessarie per la sua esecuzione o di altri inconvenienti; deve inoltre aggiungere , che l'uso indebito del dispositivo sia da ricondursi al comportamento, fraudolento, doloso o gravemente colposo dell'utilizzatore
Il cliente riceveva sulla sua utenza un SMS dall'intermediario (dallo stesso numero dal erano giunte nel passato altre comunicazioni) che lo avvisava del blocco del conto corrente e della necessità, per riattivarlo, di cliccare sul link indicato nel messaggio stesso.